Responsabile il medico che sbaglia operazione di routine - GMV Studio Legale

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Responsabile il medico che sbaglia operazione di routine

 



Il medico è responsabile del danno se, in operazioni di routine, non raggiunge il risultato richiesto.

 
 

Per la prima sezione del Tribunale di Cremona, quando il medico esegua operazioni di routine, la responsabilità civile del sanitario dipende quasi esclusivamente dal mancato raggiungimento del risultato. In questi casi, secondo il Giudice cremonese, il risultato, se non è dominabile, è quanto meno governabile attraverso il rispetto dello standard curativo, salve le specificità del caso di specie.
Al paziente era stata diagnosticata la presenza di una cisti dell'epididimo destro. Dopo essersi sottoposto ad intervento chirurgico, scopriva a causa di dolori che i sanitari avevano per errore durante l’intervento asportato la cisti dell'epididimo sinistro, anziché del destro.
Il paziente chiedeva al Tribunale di accertare e delineare il quantum dei danni causati dalla resezione indebita di parti del testicolo sinistro lamentando infertilità, impotenza e disturbi psichici.

I giudici accoglievano la domanda esprimendo, appunto, come nelle operazioni di routine, la responsabilità civile del sanitario dipende quasi esclusivamente dal mancato raggiungimento del risultato.
Sono considerati interventi di routine tutti quegli interventi da intendersi non già come le operazioni di non difficile esecuzione come gli interventi attinenti a settori nei quali la scienza medica abbia già enucleato uno standard curativo universalmente accreditato (cfr Cass. 20586/2012, Cass. 5945/2000).
Diversi criteri valgono invece per gli interventi in cui uno standard curativo ancora non esiste, come nel caso delle malattie nuove.
Di conseguenza, nelle operazioni di routine il mancato raggiungimento del risultato fa insorgere una presunzione di inadempimento, con la conseguenza che spetta al sanitario fornire la prova che l'insuccesso dell'intervento è dipeso da caso fortuito o forza maggiore.
Sarà quindi il medico che, se vorrà andare esente da responsabilità, dovrà dimostrare di aver agito nel rispetto delle linee guida specifiche applicabili al caso che affligge il paziente.
Accertata la responsabilità del medico per l'errore medico, occorre poi verificare se il peggioramento del paziente o la mancata sua guarigione dipendono dall'errore stesso ed in che misura;
Nei casi poi in cui il risultato voluto (guarigione e/o miglioramento del paziente) si sarebbe potuto raggiungere ma non se ne può aver la certezza, il danno andrà valutato come danno all'autonomo bene della vita e commisurato nella perdita dei vantaggi sperati e non conseguiti.


 
 
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